Letizia Bindi, A Poggio Cancelli (25/01/2020)

L’insieme degli interlocutori è stato selezionato con una metodologia a palla di neve, partendo dalle proposte e dalle indicazioni provenienti da alcuni testimoni privilegiati della comunità, da anni impegnati in attività sia di ricostruzione storica che culturale della città, nella documentazione e approfondimento dei patrimoni bio-culturali del territorio e dalla bibliografia, decisamente ricca, prodotta nei decenni sulla storia e l’identità culturale di Amatrice.

A ciò si è aggiunta una sezione di interviste e documentazione audiovisiva legata alla percezione e memoria del territorio successiva al terremoto: il modo in cui la mappa dei luoghi degli affetti, della memoria, della vita quotidiana e dell’appartenenza comunitaria sono riusciti a permanere e in alcuni casi si sono modificati nel tempo, anche nell’interessante confronto tra generazioni diverse di abitanti di quest’area.

In alcuni casi gli incontri e i focus group hanno seguito logiche di omogeneità professionale (allevatori, agricoltori, artigiani, amministratori), altre volte generazionale, altre volte ancora hanno rappresentato gruppi di interesse specifico, l’associazionismo, le attività turistico-ricettive. Trattandosi di un lavoro di ricostruzione di una mappa della comunità, una particolare attenzione è stata riservata alle provenienze territoriali, data anche la particolare conformazione del territorio comunale suddiviso, per ragioni storiche, in un corpo centrale e in ben 67 frazioni che hanno salvaguardato ed elaborato nei secoli e decenni maggiore o minore distanza e autonomia rispetto al corpo centrale, amministrativo, storico e identitario del paese. Accanto ai focus group numerose sono state anche le interviste individuali a testimoni privilegiati di categorie specifiche o a rappresentanti di storie particolari del paese.

Sia i focus group che le interviste individuali sono stati video-documentati al fine sia di fornire materiali di supporto per la restituzione di parte delle testimonianze nella mappa, sia per poter analizzare a posteriori e in modo articolato le testimonianze per realizzare un compiuto prodotto scientifico, ma anche perché lo strumento stesso del video-documentare innesca, in chi viene intervistato, una postura testimoniale che si è ritenuta cruciale nel dare senso all’operazione condotta, alla presa di consapevolezza dell’azione di contribuire consapevolmente alla realizzazione della mappa.

Un campione più esteso sarà in futuro raggiunto attraverso uno strumento, di certo meno complesso per domande e per articolazione interna delle risposte, quale il questionario che sarà somministrato in formato di flyer nel corso di alcune occasioni pubbliche di incontro della cittadinanza. Ciò permetterà di raccogliere dati scarni, ma utili a fornire una idea generale e più ampia possibile delle idee della popolazione locale in merito al destino di Amatrice e del suo patrimonio bio-culturale, le sue criticità e i suoi punti di forza.

Per raggiungere, infine, il target giovanile, prezioso per un progetto con lo sguardo lungo e la vocazione lungimirante come questo, si svolgeranno alcune attività nelle scuole locali attraverso la collaborazione dei docenti e degli studenti che realizzeranno mappe, fotografie e gallerie di immagini di Amatrice, per riflettere insieme. Ne possono emergere rappresentazioni diverse su Amatrice e il suo territorio, un rapporto articolato alla memoria delle attività agro-pastorali così importanti fino a pochi decenni fa per questo territorio e che oggi si riconoscono nella sintesi simbolica di alcuni prodotti caratterizzanti: prima tra tutti quella “amatriciana” [link a saggio di Sabatini su amatriciana; link a area del gusto; link a STG “Amatriciana”] che è divenuta al tempo stesso un emblema della città e un biglietto da visita oggi, nel tempo duro della ricostruzione.

La finalità di queste diverse fasi dell’indagine, somministrazione di questionari, interviste e focus group, accanto alla raccolta puntuale di archivi sia bibliografici che audiovisivi di momenti e occasioni salienti del paese è stata affiancata dalla documentazione e raccolta di materiali precedentemente realizzati (fotografie, video, testi) di alcuni tra i momenti più significativi, soprattutto dal punto di vista patrimoniale, del ciclo di vita locale. Ciò ha inteso costituire la base per la realizzazione di una mappa condivisa della comunità, per una ritessitura sottile delle relazioni e delle collaborazioni associative presenti nella collettività locale, per una crescita dell’impegno e della consapevolezza nel prendersi cura del proprio territorio.