LA MADONNA DI FILETTA

Il Santuario della Madonna di Filetta, raggiungibile a piedi con un sentiero che parte da Amatrice oppure con la strada che parte dalla frazione di Rocchetta. Le decorazioni dell’abside, del XV sec., sono di Pier Paolo da Fermo, quelle delle pareti di Dionisio Cappelli e di altri pittori minori locali. Questo sentiero viene usato ogni anno dai fedeli, nell´ottava domenica dell´ascensione, per riportare la sacra immagine della Madonna nel santuario. Durante la processione vengono eseguiti antichi rituali, trasmessi da generazioni. Al termine del percorso raggiunto il santuario, viene celebrata una solenne messa. I fedeli, finito il rito religioso, si riversano sui prati circostanti per la tradizionale scampagnata. Nel pomeriggio la Sacra immagine della Madonna viene riportata ad Amatrice facendo il percorso inverso.

La Chiesa di S. Maria di Filetta edificata nel 1472, è completamente ricoperta di affreschi votivi. Sull’arco e nella calotta dell´abside Pierpaolo da Fermo dipinse e firmò nel 1480 l´Annunciazione; i SS. Pietro e Paolo, l´Ascensione, la Costruzione del Santuario, la Processione che accompagna ad Amatrice la venerata e miracolosa immagine della Vergine trovata sul luogo da una pastorella: Chiarina di Valente. Si tratta di una storia risalente al 1472 quando una pastorella, durante un violento temporale nel giorno dell’Ascensione, pregò la Vergine Maria di salvarla. In quel momento la donna fu attratta da una luce proveniente da un piccolo cammeo in terra nel quale, si dice, la giovane vide l’immagine di Maria. Da allora ogni anno nel giorno dell’Ascensione si svolge una processione fino al santuario della Madonna di Filetta. La reliquia della Madonna di Filetta è un piccolo cammeo particolarmente importante per la gente di Amatrice: la Madonna di Filetta è la patrona del Paese e l’oggetto sacro era presente anche ai funerali delle vittime del sisma.

L’ICONA PASSATORA

Il centro medievale di Amatrice, oltre alla splendida torre quadrata del XIII secolo, alla chiesa romanica di San Francesco e alla chiesa trecentesca di Sant’Agostino, è famosa per aver dato i natali a Cola dell’Amatrice, uno dei più grandi artisti dell’Italia centrale (1480 – 1547). Pittore e architetto del Rinascimento si formò a Roma, alla scuola del Bramante e di Raffaello. Sue, tra le altre, la Sacra famiglia conservata ad Amatrice, la Pala di Campli e di Falignano e la facciata del Duomo di Ascoli.
Nel Rinascimento fu pure affrescata la cappella rurale e santuario dell’Icona Passatora, che si trova in località Retrosi e che si affaccia sui Monti della Laga. Essa prende il nome dall’immagine votiva della Madonna delle Grazie, opera come, gli altri pregevoli affreschi presenti, del cosiddetto Maestro della Madonna della Misericordia e di Dionisio Cappelli, pittore di Amatrice. Il santuario sorse alla fine Quattrocento, nel luogo in cui, già nel XIII secolo era una edicola con l’immagine votiva della Madonna (Icona) ad un crocevia sulla strada che porta ai Monti della Laga (Passatora). Fino agli anni ’60, dietro la chiesa si poteva ammirare il “Cerro della Cona”, una magnifica quercia alta oltre trenta metri che contava almeno cinquecento anni. La presenza dell’albero, associato come in molti altri casi alla Madonna, farebbe pensare che l’Icona Passatora nasca dall’innesto del culto cristiano su un preesistente culto pagano. La tradizione popolare, invece, lega l’icona ad un miracoloso salvataggio di una fanciulla minacciata da un lupo.