Chiesa di Sant’Agostino
La Chiesa di Sant’Agostino si trova all’estremità nord-orientale della città nei pressi di una porta della trecentesca cinta muraria. Sulla facciata, a coronamento orizzontale, si apprezzano un ricco rosone e un bellissimo portale tardo gotico riccamente scolpito. All’interno si trovano due affreschi rappresentanti l’Annunciazione e la Madonna in trono col Bambino e due Angeli, opere di un pittore paesano chiamato il “Maestro della Madonna della Misericordia”.
Chiesa di San Francesco
Monumentale chiesa romanico-gotica, che risale alla fine del Trecento. Sulla lunetta del bel portale, una terracotta policroma raffigurante Madonna col Bambino e angeli inginocchiati. L’interno è stato rinnovato tra il Quattrocento e il Settecento, dagli affreschi alle pareti di scuola marchigiana al pulpito ligneo e, nell’abside, affreschi cinquecenteschi tra i quali l’Albero di Jesse. Sulla parete destra vi è l’Altare del cammeo, realizzato nel 1641 dall’artista amatriciano Giovan Battista Gigli e dipinto d’oro e azzurro nel 1739 da G.Friggeri: custodisce un reliquiario d’argento dorato del 1472 di Pietro Vannini d’Ascoli, nel quale è conservato il miracoloso cammeo di Filetta. Tutti gli anni nell’ottavo dell’Ascensione, si ha la processione da questa chiesa a Filetta, rievocando il prodigio: al ponte ligneo sul Tronto si svolge una ‘finta zuffa’ tra amatriciani e gli abitanti del sobborgo dei Santi Lorenzo e Flaviano, in ricordo degli scontri violenti e autentici che scoppiarono in passato per la rivalità derivante dal possesso della sacra immagine del cammeo.
Chiesa del SS. Crocifisso
Chiesa barocca, conserva un Crocifisso ligneo del Quattrocento ritenuto miracoloso, in base ad un evento prodigioso che così racconta Andrea Massimi: “Laura, figlia di Pietro di Gentile dell’Amatrice, negò alla sorella un po’ di pane giurando falsamente di non averne in casa. La nipote di Laura, assorta nella preghiera dinanzi al Crocifisso, vide questo sollevarsi improvvisamente, cosparso il corpo di sudore; gocce di sangue sgorgare dalle ferite del costato e della fronte, videro pure le persone presenti in chiesa. Un pezzo di pane ormai carbonizzato, trovato nella madia in casa della Laura subito dopo l’avvenimento, si custodisce nella chiesa in un tabernacolo che, dal 1534, tutti gli anni venne sempre portato in solenne processione il dì che segue l’Ascensione.”
Chiesa del Purgatorio
Chiesa barocca, custodisce una Sacra Famiglia del pittore Cola dell’Amatrice, unica opera dell’artista esistente nella sua patria. L’interno, a navata unica, è in elegante stile barocco interamente rivestito da una decorazione in finto marmo, presenta alle due pareti laterali quanttro interessanti tele ovali con le immagini degli evangelisti, presumibilmente databili al XVII secolo.
Ha tre altari: quello maggiore è ad andamento concavo con una bella pala raffigurante la Madonna che intercede per le anime del purgatorio; i due laterali sono simmetrici e in quello di destra si trova la riproduzione dell’unica opera del pittore “Cola Filotesio (Cola dell’Amatrice)” conservata nella sua città, ovvero la “Sacra Famiglia” datata 1527 e attualmente visibile nel museo civico.
Miracolo delle vipere
Si sarebbe verificato in località Voceto, intorno al 45 d.C., quando Pietro e Paolo furono ospitati nella casa dei Casareale; secondo la tradizione, essendo il villaggio invaso dalle vipere, gli apostoli compirono il prodigio di allontanare i rettili e “donarono ai Casareale la virtù (che si tramanda di padre in figlio) di immunizzare coloro che, colpiti dal morso velenoso delle vipere o di altri animali, si fossero recati nella loro casa, purché non abbiano ricorso alle cure dei medici”.